22 March 2006

Le 10 cose che non vorrei/vorrei o farei/non farei in un ristorante.


La cara Petula mi ha passato questa patata bollente che mi sta ustionando il cervelletto da ieri… Io adoro le patate!

1- Vorrei un rapporto qualità-prezzo onesto: facendo questo lavoro SO quanto spende un ristorante per darmi da mangiare, perciò SO quanto ci guadagnano, e alle volte (spesso a Milano) è indecente.

2- Vorrei dei ristoranti “etnici” che mi facessero sognare ad ogni boccone la VERA gastronomia dei loro paesi. Se vado a mangiare dal cinese, non voglio il pollo alle mandorle, ma l’anatra alla pechinese (se proprio vogliamo rimanere sul banale), senza doverla ordinare 10 giorni prima per poterla gustare fatta come si deve. Se vado a mangiare all’indiano gradirei che il Rogan Josh avesse un sapore diverso dal Vindaloo, e dalla confezione di curry indiano (così, generico) già pronto…

3- Non vorrei sentire il ding del microonde, e pure pagare per sentirlo!

4- Vorrei vedere i camerieri, i cuochi e tutto il personale trattati bene, non come degli imbecilli o dei servi (e vi assicuro che ne ho viste di scene così, ma tante, ma tante!)

5- Vorrei vedere i camerieri, i cuochi e tutto il personale, efficienti, professionali e capaci (e non è sempre così, e non sempre tutti insieme). E visto che ci siamo, che evitino le battutine, di qualunque genere.

6- Non vorrei i ristoranti fighetti: io al ristorante vado per gustare, mangiare, bere, non per guardare chi è appena entrato nella penombra gelida di un ambiente minimal chic, scomodo e pretenzioso.

7- Non vorrei avere un infarto ogni volta che apro la carta dei vini.

8- Vorrei poter entrare in un ristorante senza aver prenotato e non essere guardata come una reietta che non sapeva che quel ristorante era così favoloso (???) da essere ormai pieno da mesi e non aveva certo posto per me e i miei amici.

9- Vorrei non sentirmi guardata dall’alto in basso da chiunque mi accolga in un ristorante, ma trattata con gentilezza e rispetto anche se non sono una velina.

10- Vorrei che quello che mi ritrovo nel piatto sia genuino, onesto, sincero, senza troppe rielaborazioni umane e artificiose.


Andrei avanti, ma fortunatamente devo fermarmi a 10!

Passo la palla a Rob di LaVINIum (per dargli il benvenuto nel mio blog), a Itadakimasu (che si esalterà di sicuro!) e a Gaia.