26 January 2006

Food fiction 2


Oltre ai romanzi che parlano di cibo e riportano ricette, esistono dei cuochi che accompagnano le ricette dei loro libri con aneddoti autobiografici e simpatici commenti.
Tra tutti, Nigella Lawson è la mia eroina, specie da quando per la prima volta, tanti anni fa, la vidi destreggiarsi in cucina con fare malizioso sugli schermi di non ricordo più che canale della televisione inglese (mi sembra fosse Channel 4).
Non sono una grandissima fan delle sue ricette, che sono carine, ma troppo inglesi per i miei gusti attuali… I commenti, però, sono la parte geniale dei suoi libri: alle volte, con fare nostalgico, mi ritrovo a rileggerne qualcuno, giusto per ritrovarmi con il pensiero tra le mura della cucina della nostra vecchia casa nella campagna vicino a Cambridge, dove infornavo spesso scones e altre prelibatezze da forno che solo gli inglesi sanno fare! Sarà Milano imbiancata dalla neve che mi rende così nostalgica…
How to be a domestic goddess è stato per anni una bibbia insostituibile per ritrovare il contatto con la mia “casalinghitudine”, mentre Feast mi ha riavvicinato alle tradizioni delle feste in famiglia…
In Italia i suoi libri non sono stati tradotti, ma vale la pena acquistarli in originale per non perdere il sottile humor che li contraddistingue.