Recherche: Montecaos à la constantinoise
O cronaca di un disastro annunciato! Ma andiamo con ordine...
Anni fa i genitori del Francese ci regalarono un libro molto bello, sulla pasticceria medio-orientale: Dessert des mille et une nuits, Èditions S.A.E.P., 2004.
A noi piace moltissimo la pasticceria medio-orientale, quasi più di quella italiana. Vicino a casa, in Via Padova, c’è una stupenda pasticceria con una scelta vastissima e una qualità decisamente alta, superiore a certe pasticcerie che ho provato…
Seguendo questa passione, ho deciso di provare qualcuno di questi dolcetti a casa. E allora mi sono cimentata con questi montecaos, che mi sembravano dei buoni candidati per il biscotto perfetto.
Ovviamente la Piperita non si accontenta di fare i montecaos tradizionali prima, no, deve subito passare alla variante, quella constantinoise (tra l’altro con ingredienti competamente diversi dai montecaos originali).
Già dalla lettura degli ingredienti avrei dovuto capire che qualcosa non andava: come facevano a stare insieme se la quantità di burro era il doppio della quantità di farina e senza uova? Però, ligia nei confronti di una pasticceria che poco conosco e che perciò poteva anche avere delle strane particolarità a me ignote, mi sono messa a farli seguendo esattamente alla lettera la ricetta. Essendo però un po’ dubbiosa, prima di infornarne una teglia intera, ne ho infornato uno solo… Dopo 5 minuti era un disco dallo spessore infinitesimale che stava bruciando a una velocità sorprendente!
Sono passata allora a cercare in internet se le dosi che avevo fossero in qualche modo sbagliate: capita nei libri di cucina! Ma no, questa volta il libro aveva ragione e anche sui siti francesi e nordafricani ho trovato esattamente le stesse proporzioni. A quel punto decido di seguire un consiglio scovato on-line e lascio l’impasto tutta la notte in frigorifero. La mattina dopo mi sveglio, accendo il forno, faccio la mia pallina di prova, la inforno, ma niente, succede esattamente la stessa cosa che era successa il giorno prima!
Sempre più nervosa a quel punto decido di prendere in mano la situazione, dimenticarmi libro e internet e aggiungere farina fino ad ottenere la consistenza che mi permetteva di cuocere i biscotti. Ho iniziato con l’aggiungere il doppio della farina che avevo messo all’inizio, per poi arrivare, per farli rimanere vagamente in forma, ad aggiungere 4 volte il quantitativo iniziale.
Adesso, io non se a Constantine, Algeria, abbiano aria, burro, farina e forni diversi dai nostri. Probabilmente sì. Fatto sta che il Francese, sommo esperto di pasticceria nord africana, quando ha addentato il biscotto ha detto, con una lucina negli occhi: “Ah, montecaos!”. Dato che non è certo il tipo di dirmi una bugia per accarezzare il mio ego culinario, io gli credo… Però, quando andrò in Algeria, mi fermerò a Constantine a chiedere a ogni persona che incontro le dosi dei montecaos e come li fanno!
Ecco le mie dosi:
125 g di zucchero a velo
125 g di burro morbido
250 g di farina
Cannella, noce moscata e zenzero in polvere
Sbattere con le fruste a immersione lo zucchero a velo con il burro. Aggiungere la farina e formare una palla. Lasciare riposare in frigorifero per almeno 2 ore.
Accendere il forno a 180° C. Formare delle palline con l’impasto, spolverizzarle con la noce moscata o la cannella o lo zenzero. Infornare finché dorati. Lasciare raffreddare e conservare in una scatola di latta. Vengono circa 25 biscotti.
P.S. Solo ora noto che, sul sito della città, c'è la ricetta dei montecaos con le mie dosi... L'avessi trovata prima!