Confessions of a dangerous mind
Tra i 19 e i 24-25 anni sono stata vegetariana. Mi ricordo il giorno in cui l’ho deciso: vivevo ancora con i miei genitori e stavo cucinando un ragù per la sera. Su Rai 3 stavano trasmettendo un documentario su come vengono uccisi e macellati i maiali, cosa che non vi sto assolutamente a descrivere o spiegare… Fatto sta che la cosa mi sconvolse talmente tanto che da quella sera non riuscii più a mangiare un pezzo di carne. Certo, ovviamente essendo io la persona meno coerente del mondo, ogni tanto mangiavo qualche fetta di prosciutto o di salame, ma da quel giorno, e per anni, non più nemmeno comprato volontariamente un pezzo di carne.
A 21 anni ho conosciuto il Francese, che è realmente cittadino francese, in tutto e per tutto, pregi e difetti. I francesi sono carnivori! Non tanto quanto gli spagnoli, ma ci si avvicinano di molto. Per lui e la sua famiglia rappresentavo la stravaganza più totale! Forse è per quello che sono ancora convinti che gli italiani siano, come dire, “strani” (drôle): mangiano degli insani quantitativi di pasta (e non tagliano gli spaghetti!!!) e hanno pure dei vegetariani tra di loro! Fatto sta che a lungo andare ho ripreso a mangiare carne. E più è al sangue più mi piace!
Questa ricetta è giapponese (tratta da Sushi. Sapori e ricette, Barber Kimiko, Hiroki Takemura, Mondadori 2003) e oltre a essere una delle più semplici che io abbia mai provato, è anche una delle più gustose!
500 g di scamone a fette alte almeno 2 centimetri
100 ml di salsa di soia giapponese
100 ml di sakè
1 cucchiaio di olio
Scaldare l’olio in una padella antiaderente. Farvi colorire la carne 2 minuti per lato. Immergerla subito in una ciotola pena di acqua ghiacciata e lasciarvela per almeno 10 minuti.
In una ciotola mescolare la soia con il sakè.
Asciugare la carne e immergerla nella marinata. Lasciare riposare in frigorifero tutta la notte.
Il giorno seguente sgocciolarla, affettarla il più sottilmente possibile e servirla con del riso o dell’insalata.