31 July 2006

Sale&Pepe Forever: Timballo di spaghettini e melanzane

Tratto da Il meglio di Sale&Pepe: Grandi paste con verdura, pg. 48, Fidelini con melanzane

E che potevo resistere e fare pari pari la ricetta? Ma siamo matti???

2 melanzane medie
Olio d’oliva per friggere

300 g di spaghettini

2 scatole di pelati
1 dado di verdure
1 spicchio d’aglio
1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva
Una manciata di foglie di basilico
1 pizzico di zucchero

80 g di ricotta salata

Tagliare le melanzane per il lungo in fette spesse 5 mm e friggerle in abbondante olio caldo. Non le ho messe a scolare con il sale perché le melanzane in questo periodo sono molto saporite ma anche acquosette e tendono ad assorbire molto sale.

Preparare la salsa. Soffriggere aglio e basilico nell’olio, aggiungere i pelati, il dado e lo zucchero e lasciare cuocere per un’oretta.

Cuocere gli spaghettini molto al dente, scolarli, condirli con la salsa e la ricotta salata grattugiata.
Ricoprire uno stampo con le melanzane, versarvi la pasta, aggiungere qualche cucchiaio di salsa, ricoprire con le melanzane rimaste e infornare per 10 minuti.

Servire tiepido.

La presentazione della rivista era a involtino: melanzana, pasta, chiuso con uno stuzzichino. Questa presentazione può essere eseguita solo con l’ausilio di melanzane molto lunghe.

30 July 2006

Avviso

Sto per togliere il logo del rigalimoni: se lo volete, potete linkare qui.

28 July 2006

More food photography tips

Non voglio togliere la gloria al post del Francese qui sotto, ma questo post di Matt (che finalmente ha rimesso l'RSS sul suo blog!!!) è stupendo!!! E per rendersene conto basta il primo consiglio che da per fare delle foto di cibo! Non voglio togliervi la sorpresa, ma mi sa proprio che seguirò Matt più che Food and Wine!!!

27 July 2006

Inventario: erbe e spezie

Sono la regina della procrastinazione! E visto che con questo caldo non ho per nulla voglia di mettermi a fare delle cose per il lavoro, che dovrò comunque fare prima di partire per le vacanze, e visto che mi annoio a morte, mi sono decisa a fare l’inventario della mia cucina!
Sam aveva pubblicato il suo qualche mese fa e l’avevo invidiata per la forza di volontà che ci aveva messo!
Io lo farò a bocconcini, pezzo per pezzo… In realtà, come faceva notare Sam, questo post è per me, non per voi: mi serve per capire cosa c’è in casa e cosa manca... E visto che con il caldo sono anche a corto di ricette e di argomenti...

ERBE E SPEZIE

Alloro
Anice
Anice stellato
Bacche di ginepro
Cannella in polvere
Cannella in stecche corte
Cannella in stecche lunghe
Cardamomo
Chiodi di garofano
Citronella secca
Colombo
Cumino in polvere
Curcuma
Curry (mild Madras)
Dragoncello secco
Erbe di Provenza
Fienogreco
Gamberetti secchi (scaduti…)
Garam Masala
Lavanda
Maggiorana secca
Misto 5 spezie
Mostarda di Dijon in grani
Mostarda in grani
Noce moscata intere
Origano secco
Paprika
Pepe bianco
Pepe della Giamaica
Pepe di Sechuan
Pepe rosa
Pepe verde
Peperoncino di Cayenna
Peperoncino indiano
Peperoncino siciliano
Piment d'Espelette
Prezzemolo secco
Semi di coriandolo
Semi di cumino (carvi)
Semi di cumino nero
Semi di finocchio
Semi di papavero
Semi di sesamo bianchi tostati
Semi di sesamo neri
Spezie per couscous
Vaniglia (baccello)
Vaniglia (estratto)
Wasabi
Zafferano in pistilli
Zafferano in polvere
Zenzero in polvere

26 July 2006

Capoverde, ovvero salvati da un kebab

Premessa: non recensisco ristoranti di mestiere, non mi interessa recensire ristoranti di mestiere, vi sto solo raccontando la mia esperienza in questo specifico ristorante…

Stasera abbiamo festeggiato i nostri tre anni di matrimonio e siamo andati a cena al Capoverde (il menù sul sito non corrisponde a quello, molto più ristretto, che trovi al ristorante e il servizio prenotazoni on-line non funziona).
Mai scelta fu peggiore di questa!
L’ambiente è stupendo, ma tale bellezza mai potrà far dimenticare l’orribile cena!
Antipasti:
Involtini di spada e zucchine: grigi, tristi e senza sapore.
Polipo agli agrumi di Sicilia: duro, senza sapore e grigio.
Su ambedue i piatti delle bacche di pepe rosa che non c’entravano nulla.

Secondi
(il primo l’abbiamo saltato, per fortuna):
Filetto di maialino con mela: buono, cotto abbastanza bene, ma banale.
Filetto di branzino allo champagne: lo champagne l’ha visto in un’altra vita ma sicuramente non nel mio piatto; stessa identica riduzione di vino bianco del maiale… Probabilmente congelato, ma sul menù non era specificato…

Dolci:

Semifreddo al torroncino: industriale.
Carpaccio di ananas con gelato alla vaniglia e pistacchi: industriale il gelato, carpaccio medio, pistacchi inesistenti.

Piatti: colorati! Ora, io dico, se già cucini malino, perché presentarmi il tutto su un piatto rosso fuoco con bordo turchese???

Si sono salvati i vini: favolosi!
Parola del Francese: questo ristorante è la prova di un bravo somellier e un pessimo cuoco!
E come dargli torto????

Al ritorno, affamati, ci siamo fermati per un kebab in Viale Padova: una libidine! Ci ha sicuramente risolto la serata!!!

Geniale!!!

Bloglines crea la vostra blogroll, tutto in automatico!!!
Esempio qui a lato!

Check this out!!!

Tranci di coda di rospo flambé con riduzione rossa, pinoli e erbe fresche

Ovvero la cucina fuffa per Jul, dove di fuffa c’è il nome, ma non quello che mangi!

Per la riduzione
600 g di pomodori maturi
1 cipolla

1 spicchio di aglio
1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva
1/2 bicchiere di vino bianco

1 pizzico di zucchero

Sale e pepe

100 g di uvette

1 coda di rospo (o rana pescatrice) di poco più di un chilo, in tranci
Farina
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva

1 bicchiere di armagnac

30 g di pinoli
Timo e basilico freschi per decorare


Tritare finemente la cipolla e l’aglio. Soffriggerli nell’olio e aggiungere i pomodori in quarti. Soffriggere per qualche minuto, allungare con il vino, aggiungere zucchero, sale e pepe e cuocere per 45 minuti a fuoco medio.
Passare il tutto al passaverdura con il disco a fori piccoli. Raccogliere la salsa ottenuta in una ciotola e aggiungere le uvette.

Scaldare il forno a 180° C.
Infarinare i tranci di coda di rospo. Scaldare l’olio in una capiente padella antiaderente. Aggiungere i tranci di coda di rospo e farli colorire su tutte e due i lati. Alzare la fiamma al massimo, sfumarli con l’armagnac e infiammare inclinando leggermente la pentola verso il fuoco (se non dovesse infiammarsi in questo modo, prendete un fiammifero e avvicinatelo alla pentola, stando molto attenti a non bruciarvi i capelli). Lasciar morire le fiamme scuotendo leggermente la pentola.

In una pirofila, fare un fondo con la salsa di pomodori e adagiarvi i tranci di coda di rospo. Distribuire i pinoli e le erbe fresche e informare per 10 minuti.
Servire caldo o tiepido.

25 July 2006

Shoot first, eat later

Sembra il karma al quale mi ispiro da 7 mesi a questa parte!
L'articolo è molto interessante e cita come esempi i food blog migliori oltreoceano...

Qualcuno là fuori è per caso abbonato a Food and Wine o a Gourmet? O a qualche altra rivista americana di cibo?
Come vi trovate con l'abbonamento?

23 July 2006

Canicule 2005, ovvero gelato al caramello salato

La scorsa estate abbiamo fatto un giro della Francia centrale alla ricerca di vino e gourmandises… Ci sono giorni che mi spiace moltissimo non aver aperto il blog l’anno scorso, perché mi sarebbe proprio piaciuto raccontarvelo!
Comunque, in una calda giornata di agosto abbiamo passeggiato per una Nantes deserta… Dopo un pranzo in un tailandese consigliato dalla guida (buonino, abbiamo speso pochissimo e alla fine ci siamo alzati sazi, ma non abbastanza per Il Francese…) e tornando verso la macchina, ci ha attirato un baracchino dei gelati fuori da un pasticciere vicino alla cattedrale. Prima di noi c’era una signora che stava prendendo pure lei un gelato, e, andandosene, ci ha vivamente consigliato di provare il gelato al caramello salato. E se una francese si mette a parlare con due estranei, di cui una pure straniera, così, in mezzo al nulla, beh, sorridi e lo fai! Dio mio, quando ne trovi una gentile, ti aspetti che da un momento all’altro nevichi ad agosto!!!
Lo proviamo, anche se io non era esattamente convinta… E come al solito, nella mia assoluta ingenuità culinaria, ne rimango colpita, sconvolta e ne avrei mangiato un quintale!!! Era favoloso (e carissimo, tipo 3 euro a pallina!!!), perfettamente equilibrato tra un dolce caramello, una nota leggermente salata e la cremosità della panna. Nantes è molto vicina alla Bretagna e ne subisce anche le influenze culinarie, da qui l’utilizzo del sale in pasticceria, come per i palets breton.
Quando ho visto le caramelle salate della Cavoletto mi è subito tornato in mente quel favoloso gelato e ho iniziato, spinta dall’entusiasmo della nostra Belga (la Cavoletto, non l’insalata;-)) a pensare a come avrei potuto farlo.
E così, dopo molti ripensamenti e infite consultazioni di varie ricette, sono arrivata a una che mi sembrava fattibile, tecnicamente parlando.
Il gusto è molto simile, ma so che potrò migliorarlo! Come prima prova non è male!

110 g di zucchero di canna
Poca acqua
4 zollette di zucchero ambrato Perruche (in Italia non si trova, potete anche ometterlo)
500 ml di panna
90 g di burro salato
1 cucchiaino raso di fleur de sel de Camargue

Mettere lo zucchero, le zollette (se le usate) e l’acqua in un pentolino capiente. Lasciare caramellare lo zucchero: sarà pronto quando tuffando una goccia in un bicchiere di acqua fredda, non si dissolverà, ma si rapprenderà.
Nel frattempo scaldare la panna e aggiungerla allo zucchero caramellato mescolando bene. Cuocere per qualche minuto a fuoco medio continuando a mescolare.
Aggiungere il burro a tocchetti e continuare a mescolare finché il burro non si sarà sciolto completamente.

Togliere dal fuoco, trasferire in una ciotola o in una brocca e riporre in frigorifero. Prima di metterlo nella gelatiera, dovrà essere ben freddo. Visto il caldo io l'ho messo nel congelatore per qualche ora.

Questo composto tende a dividersi, perciò nella fase di raffreddamento dovrete mescolalo spesso.

Una volta freddo, trasferitelo nella gelatiera.

Prima di servire spolverizzarlo con poco fleur de sel (idea della Cavoletto questa! Grazie Cenzina!!!).

P.S. Troppo brilla per foto decenti, questa è l'unica venuta bene: la mia amica che finisce il gelato dalla gelatiera!

21 July 2006

C'est la canicule...

Fa caldo… Molto caldo…

Questa sera abbiamo amici a cena… Ma fa caldo… E oltre a cucinare devo anche pulire…

La mia idea di cena è assolutamente fredda, al massimo tiepida…

Di sicuro ratatouille, fredda, che sto giusto giusto iniziando ora…

Poi abbiamo dei salumi calabresi che serviremo con un po’ di melone...
Qualche oliva…
Qualche snack giapponese a base di farina di riso…

E poi ho preso una rana pescatrice… e non so ancora come farla…

Consigli?

20 July 2006

Food Styling

Un interessante articolo sui cambiamenti e i possibili sviluppi futuri del food styling, partendo dall'esame delle copertine di Gourmet dall'inizio ai giorni nostri...
Segnalazione da Spittoon Extra.

19 July 2006

Piperita adolescente

Oggi sono in vena di confidenze…
Dovete sapere che ero un’adolescente molto ligia, brava a scuola e, che che ne dica mia madre, sicuramente NON una ribelle… La mia famiglia non ha mai avuto molto interesse nella musica perciò sono cresciuta senza una reale colonna sonora e senza delle cotte mostruose per qualche rock star o similari, senza pianti isterici per non aver ottenuto il permesso per andare a un concerto… Insomma, sono cresciuta a Varese, cosa vi aspettavate???
Alla veneranda età da 31 anni mi sono ritrovata con due cotte adolescenziali per dei cantanti, e mi sento veramente ridicola…
(Adesso arrivo alla parte che riguarda il cibo, un attimo…)
Quando sul mio piccolo Mp3 inizia una canzone di Bruce Springsteen (The Boss rules!!!), beh, io ridacchio e non riesco a controllarmi dal canticchiare (e in metropolitana è decisamente imbarazzante, visto poi che sono MOLTO stonata)… Se poi la canzone in questione è I’m on fire, vado proprio in brodo di giuggiole!!!
L’altra cotta è per il cantante di una delle band più cool degli ultimi tempi: Alex Kapranos dei Franz Ferdinand (se scrivi una canzone che ha come ritornello “I love the sound of you walking away”, beh, non puoi che essere cool!!!). Loro mi divertono, ma Kapranos mi fa impazzire! E come se non bastasse la loro aurea da rock star, sono pure degli intellettuali: scrivono per le pagine della cultura del The Guardian, e leggendo The Girl Who Ate Everything ho scoperto che Kapranos scrive anche per la sezione Food! Ed è pure bravo e fa morire dal ridere!!!
Ah, che bello tornare adolescenti a 31 anni!!! E avere un blog per scriverlo!!!

18 July 2006

Cinnamon rolls (Schnecken)

Ieri faceva fresco! Per lo meno in casa mia entrava una bella arietta fresca, tant’è che mi è venuto di accendere il forno!
How to Be A Domestic Goddess alla mano, sezione Bread and Yeast, mi sono messa a cercare qualcosa di lievitoso, dolce e confortevole, con i dovuti accorgimenti…
Non fatevi spaventare né dalla lunga lista degli ingredienti, né dai vari passaggi che bisogna seguire: in realtà è una ricetta facile… Poco estiva, ma facile!

Per la pasta:
335 g di farina di grano duro per pane
3 cucchiai di zucchero
1/2 cucchiaino di sale
1 bustina di lievito di birra liofilizzato
67 g di burro
120 ml di latte
2 uova

Mescolare farina, zucchero, sale e lievito nella ciotola dell’impastatore (se voi vi immaginate la Piperita che si mette a impastare a mano, beh, sognate!). Sciogliere il latte con il burro nel microonde per 1 minuto. Lasciare raffreddare leggermente, mescolare le uova e aggiungere tutto alla ciotola. Impastare a velocità minima per 10 minuti o finché la pasta non si staccherà dai bordi e sarà satinata e liscia. Trasferire in una ciotola unta di olio , coprire con della pellicola e lasciare lievitare in un luogo caldo per almeno 1 ora.
Nel frattempo preparare lo sciroppo e il ripieno.

Per lo sciroppo:
100 g di burro a temperatura ambiente, morbido
2 cucchiai di zucchero di canna grezzo
2 cucchiai di sciroppo d’acero
4 cucchiai di golden syrup
120 g di noci del Brasile tritate grossolanamente

Sbattere con le fruste elettriche il burro, aggiungere lo zucchero continuando a sbattere, aggiungere gli sciroppi.
In una teglia per i muffin (da 12) distribuire il composto di burro sul fondo di ogni incavo e cospargere con le noci tritate grossolanamente.

Per la glassatura:
1 uovo
2 cucchiai di latte

Accendere il forno a 180 ° C.
Dare un pugno alla pasta, impastarla leggermente e stenderla in un rettangolo di 50 x 25 centimetri e spennellarlo con l’uovo sbattuto con il latte.

Per il ripieno:
3 cucchiai di zucchero
100 g di zucchero di canna
1 cucchiaio di cannella

Mescolare gli zuccheri e la cannella e cospargere sulla pasta glassata con l’uovo e il latte.
Arrotolare abbastanza stretto, partendo dal lato più lungo e sigillando bene.

Tagliare il rotolo in 12 parti e disporre ogni pezzo, con la spirale più aperta verso l’alto, in ogni incavo dello stampo dei muffin.

Infornare per 15-20 minuti finché i roll non saranno gonfi e dorati.

Toglierli dal forno, mettere della carta da forno su una grossa teglia con i bordi che possa contenere la teglia dei muffin, metterla sopra alla teglia con i roll e, con un gesto veloce, rovesciare il tutto (teglia sotto, stampo dei muffin sopra ala contrario) sformando i roll in modo che sciroppo e noci stiano nella parte superiore. Questa operazione va fatta appena si toglie la teglia dal forno, perciò, attenti a non scottarvi e a non esitare: un gesto veloce e sicuro è l’unico modo per riuscire a farla!

17 July 2006

Panna cotta con pesche al profumo di yogurt

Partendo dalla ricetta dell’altra settimana della panna cotta allo yogurt di Martha Stewart, ho provato nuovamente il super stampo, dall'aspetto vintage, che ho comprato da Medagliani qualche tempo fa…
E poi andavo a pranzo dai miei e se non porto il dolce si offendono, dicono che li faccio sempre per gli altri e mai per loro, che li faccio anche per il blog e mai per loro… Cosa non si fa per la pace nel mondo!!!

450 ml di panna fresca
Qualche goccia di estratto di vaniglia

80 g di zucchero

1 cucchiaino di agar agar

3 cucchiai di yogurt bianco intero

1 pesca a tocchetti

In un pentolino mettere la panna, la vaniglia, lo zucchero e l’agar agar, mescolare bene, mettere su fuoco medio e cuocere, senza portare a bollore, per 5-6 minuti.

Togliere dal fuoco e aggiungere lo yogurt.

Mettere in uno stampo, aggiungere la pesca a tocchetti e refrigerare per una notte.

14 July 2006

Anthony Bourdain

Quando lessi anni fa Kitchen Confidential rimasi scioccata! Avevo appena finito di lavorare in una cucina professionale alle dipendenze di un isterico dittatore destrorso (politicamente parlando) e lunatico. Ho ritrovato la pazzia di ogni chef e cuoco nelle pagine di Bourdain. Quello che racconta è la realtà, è la verità, è ciò che accade dietro le quinte di un ristorante e che voi, avventori ignari, manco vi immaginate, a meno che non ci abbiate lavorato.
L’adrenalina che sale mentre cucinate per più di 50 persone è indescrivibile: potreste andare avanti per giorni a patto che non vi fermiate mai e anche senza l’ausilio di tutte le droghe che usava Bourdain!
Se non avete letto Kitchen Consifendial dovete rimediare al più presto, soprattutto se pensate che un giorno quella del cuoco (badate bene, cuoco, non chef) è la professione che volete intraprendere. Ma anche solo se avete un food blog e cucinate per la vostra famiglia: guarderete con occhi diversi qualsiasi cuoco che vi capiterà di conoscere, perché sapete che dietro quell’aria placida e gentile c’è dell’altro…
Ho appena finito di leggere il suo secondo libro, Il viaggio di un cuoco, purtroppo in edizione italiana (ma essendo stato un regalo non potevo fare altrimenti!). Dico purtroppo perché ho trovato la traduzione dei piatti tipici e degli ingredienti abbastanza approssimativa, fatta da qualcuno che non sa molto di cucina, ma questo è il problema di quasi tutti i libri di cucina tradotti in Italia…
Comunque, il libro è molto bello e affascinante: racconta del viaggio in giro per il mondo che Bourdain ha intrapreso per il Food Network (con sua grande vergogna, dopo aver parlato malissimo degli chef del Food Network nel primo libro) alla ricerca del cibo perfetto.
È un racconto affascinante, onesto, sanguigno: Bourdain sa quello che scrive!
In Giappone va in un Ryokan a mangiare e a fare il trattamento termale completo, assaporando natto a colazione (per il suo e nostro disgusto più totale! Veramente, il natto è proprio qualcosa che solo i giapponesi riescono ad apprezzare!).
In Portogallo fa ingrassare un maiale solo per lui da un amico del posto.
In Vietnam si innamora di Saigon e ne parla come se non la volesse più lasciare (citando anche Apocalipse Now, ma la traduzione è così tremenda che ci ho messo più letture a capire che citava la prima battuta del film!), mangiando nei baracchini per strada (che invidia! Nel mondo si mangia benissimo nei baracchini per la strada: i 10 tacos di San Cristobal de las Casas a 1 euro non me li dimenticherò mai in tutta la mia vita: squisiti!).
Esplora la Cambogia, a suo rischio e pericolo, alla ricerca della roccaforte dei Kmer Rossi.
Cucina un agnello intero con i Tuareg del Marocco.
Beve vodka a San Pietroburgo con gli esponenti della mafia locale.
E così per tanti capitoli.
Un viaggio da sogno e favolosamente descritto.

Se c’è qualcuno là fuori che vuole pagarmi per girare il mondo e mangiare, io sono qui disponibile, con una scorta enorme di dissenten e diarstop, pronta a partire!!!

13 July 2006

Affari d'oro 2, la vendetta


8 bicchieri per 8 €,
Zara Home
Centro Commerciale Pioltello, Milano

Post stupido del giovedì mattina

Io ho sposato un francese.
Io ho sposato un uomo che in quanto francese ha, seppur smussati, tutti i difetti dei francesi. Con anche centinaia di migliaia di pregi, intendiamoci...
Io ho conosciuto molti francesi, ma soprattutto una che, anni fa, al primo (e ultimo) incontro mi disse: "Le sole mot que je connaître en italienne c'est mafia". Senza parlare della scema che un giorno mi disse che la pizza italiana non era buona, non che non le piaceva, no, ma che proprio non era buona...
Ora, cosa avrei dovuto fare, dare a tutte e due una testata??? In fin dei conti la prima affermazione è bella pesante...

Personalmente penso che nessun insulto possa minimamente giustificare una reazione violenta.
Personalmente penso che se un'intera nazione pensa che ci siano delle attenuanti e che, secondo il proprio giudizio e arbitrio, si può avere una reazione violenta per qualsiasi cosa, beh, signori, qui siamo allo sbando e all'anarchia totale...

Ma si sa, i francesi sono così...
L'avessimo fatto noi, loro sarebbero qui a insultarci e probabilmente noi, da scemotti che siamo, avremmo abbassato la testa... Ma l'hanno fatto loro e comunque noi siamo qui ad abbassare la testa e a preoccuparcene...
Anche nella sconfitta riescono a uscire come vincenti! Adesso è colpa nostra se Zidane ha finito la sua carriera con un cartellino rosso, ma vi rendete conto???

Un'amica oggi mi ha scritto: "Vorrei avere il marito francese solo per prenderlo a craniate! Che invidia".

Per fortuna esiste Liberation!!!

Gelato allo yogurt


I gelati alla panna iniziavamo a stancarmi: un po’ troppo pesanti… E così mi sono detta: “E perché non provare a sostituire la panna con lo yogurt???”! (Sì, lo so, anche tra e me parlo come un libro di cucina, con i verbi all’infinito… Che ci posso fare???). L’ho fatto…

500 g di frutta, tra albicocche e pesche
5 cucchiai di zucchero di canna
300 g di yogurt greco
3 cucchiai di yogurt bianco intero

Frullare tutto, mettere tutto nella gelatiera, azionare e via, verso nuove avventure!!!!

11 July 2006

Meme: quale libro e quale film hanno più influenzato la vostra cucina?

Nell’ambito delle iniziative legate al Circolo PIPwick, oggi parte questo piccolo meme. I partecipanti dovranno inviare via mail a peppermintpatt AT gmail DOT com la url del loro post e a settembre verrà pubblicato l’intero elenco dei partecipanti, in rigoroso ordine alfabetico.
Non bloggers o non food bloggers welcomed: scrivetemi tutto via mail!

Regole per i libri:
- Non può essere un libro di ricette, ma un romanzo o un saggio. Per intenderci: How to Be a Domestic Goddess di Nigella Lawson è un libro di ricette, anche se ha dei periodi introduttivi discorsivi. Rientrerebbero invece nella categoria i libri di Alice B. Tolkas, Ruth Reichl, Hervé This, ma anche quelli di Camilleri…
- Può essere scritto in qualsiasi lingua.
- Può essere stato scritto in qualsiasi epoca/anno/secolo.
- Se è facilmente recuperabile sia in libreria, sia su amazon è meglio.
- Includere una breve descrizione del perchè questo libro è stato così significativo nella vostra formazione.


Regole per i film:
- Non può essere un film porno o hard.
- Deve essere un lungometraggio.
- Non può essere un documentario o una trasmissione televisiva o radiofonica.
- Può essere un film in qualsiasi lingua, di qualsiasi anno.
- Se è stato distribuito in Italia, o si può almeno recuperarne senza problemi il dvd, è meglio.
- Includere una breve descrizione del perchè questo film è stato così significativo nella vostra formazione.

Buon divertimento!!! E siate originali!!!
Qui sotto le mie scelte...

Meme: quale libro e quale film hanno più influenzato la cucina della Piperita?

Il libro: sicuramente il primo volume dell’autobiografia di Ruth Reichl, La parte più tenera, Ponte alle Grazie, 2002. È stato un fulmine a ciel sereno, una rivelazione, letto al momento giusto della mia vita, quando stavo decidendo che fare con il mio lavoro e se buttarmi nell’avventura del catering o meno. Leggere le esperienze della più influente e importante critica enogastronomia americana mi ha ispirata, aiutata a scegliere e capire.

Il film: The Cook, The Thief, His Wife and Her Lover, di Peter Greenaway, 1989. Una visione onirica, simbolica, suntuosa di un intreccio decadente. Il film è interamente codificato dai colori: ogni scena è studiata, pensata e perfetta. Il cibo, come sempre nei film di Greenaway, è protagonista in tutte le sue forme, e in questo film in particolare raggiunge la sua apoteosi. Una visione del mondo del cibo e dei ristoranti ben prima che tutto ciò diventasse di moda nella vecchia Europa, ben prima che gli chef diventassero delle star, ben prima che tutti si buttassero in televisione, lasciando incustodite le loro cucine… Un cuoco, non uno chef, un manovale, non un "artista"…

10 July 2006

Il Circolo PIPwick: Lucullian Delights

La cara Ilva mi ha scritto che recentemente ha letto due libri che ha trovato molto interessanti:

Capatti e Montanari, La cucina italiana: storia di una cultura, Edizioni Laterza che analizza l’influenza che ha avuto la cucina italiana sulla creazione della nostra identità nazionale.

Maria Grazia Accorsi, Personaggi letterari a tavola e in cucina, Sellerio editore, parla della cucina di carta, quella della letteratura.

Ok, chi li vuole leggere per settimana prossima??? ;-))

Io sto uscendo a comprarli! E so già che il primo mi piacerà tantissimo, ma anche il secondo ha delle buone probabilità…

Potrei far partire un meme…
Mmmh…

07 July 2006

Iconografia di una blogger

La Santa Piperita Rivelata (oltre che alleggerirlo ho deciso di dare una nota ironicamente blasfema a questo blog… ;-)) vi espone il suo programma rivelatore che cambierà il mondo (Ah! Ah! Ah! Mi faccio ridere da sola!):

A- pubblicazione di tutti i post che pendono in attesa, salvati come bozze. Sono quasi tutti dolci, che ci posso fare?

B- continuazione del Circolo PIPwick: a me pare un’idea divertente e sto ancora aspettando consigli di lettura (always kitchen related), ma non arrivano… Siamo proprio un popolo che legge poco…

C- pausa estiva (dal 12/8 al 3/9, ma forse la anticipo…)

Dal 3 settembre vedremo cosa succederà, non lo ancora nemmeno io…
Tornerò cotta dal sole, rossa come un’aragosta, ingrassata ulteriormente dal buon cibo siciliano, stanca per la fatica del viaggio che ho programmato (l’intera circumnavigazione dell’isola in meno di 3 settimane!) e dalle notti in campeggio, rilassata (spero) e pronta ad affrontare un nuovo anno (ragiono ancora come quando andavo a scuola, anche se non entro in un istituto che abbia una minima parvenza scolastica da almeno 6 anni…)…

Pronti?

Ready, steady, cook! (quello vero, non la triste imitazione italiana...)

06 July 2006

Affari d'oro 1


Succo di frutta all'ananas Del Monte
1 litro, 100% succo di frutta, da concentrato
0,93 € all'Esselunga
Scadenza: 16/09/2006

Rivelazione!

Questa mattina, girando qua e là per i miei blog preferiti (all made in USA), ho avuto una rivelazione: questo blog si prende troppo sul serio!
Voi starete pensando: "Ma sei scema???"
E invece no! Cioè, normalmente sì, ma in questo caso no...
Nella realtà reale, non virtuale, io sono così, così e così (a quanto pare nel mese di marzo ho dato il mio meglio!!!). Poi ovvio che ci sono momenti nei quali sono così (la mia foto migliore so far and in my opinion), ma anche momenti così andrebbero presi con più leggerezza!!!

Come dice una cara blogger burrita, io bloggo perchè mi diverto...

Ho smesso di divertirmi da qualche tempo... E visto che il blog sono io a gestirlo, i fattori esterni hanno sicuramente contato, ma principalmente il mio umore conta nel creare questo blog, e la mia facilità nel farmi influenzare dai suddetti fattori...

E visto che ultimamente mi chiedo spesso come mai ci sia un abisso tra come viene gestito un blog all'estero e come invece ci gestiamo le cose noi, la tentazione sarebbe di passare a un blog in inglese e ciao, ma essendo io donna pratica, so che ci metterei ore e ore in più a mantenere vivo un blog in una lingua che non è quella mia madre (grande invidia per chi ce la fa!)...

Per riassumere il post sconclusionato che sto scrivendo:

- The Kitchen Pantry e la Piperita si prendeno troppo sul serio;
- The Kitchen Pantry e la Piperita hanno voglia di divertirsi (e se vi state chiedendo se questo blog vive di vita propria, beh, sì, ha preso vita e mi sta risucchiando sempre più nel suo mondo... AIUTOOO!!!);
- The Kitchen Pantry e la Piperita rimangono nella blogosfera italiana, ma si reinventeranno ogni giorno (spero di riuscirci...) fino al raggiungimento di un blog soddisfacente per l'autrice e il blog stesso;
- The Kitchen Pantry e la Piperita si preparano psicologicamente a tutto ciò e alla grande sfida di domenica sera (io non amo il calcio, mi interessa poco, ma una finale di mondiale Italia-Francia non me la lascio sfuggire!!! E che gli azzurri cerchino di vincere perchè per una volta gradirei proprio che i francesi non avessero altri motivi insulsi per sentirsi superiori a noi e al resto del mondo!!! Ogni riferimento a mio marito è puramente casuale...).

Have fun!

Frullato di mango


Per iniziare bene la giornata!
Da realizzare solo con manghi maturi, se no non ne vale nemmeno la pena!

1 mango
3 cucchiai di yogurt bianco
latte q.b.

Sbucciare e gettare il nocciolo del mango. Frullare con gli altri ingredienti. Bere.

05 July 2006

USA (e getta)

Non sono una grandissima sostenitrice degli USA, sia come politica, sia come meta di viaggi, sia come letteratura (ho dei seri problemi con la letteratura statunitense: i loro libri di respingono!!! Anche Hemingway!), sia come cultura di massa…
Ci sono delle cose però senza le quali non riuscirei a sopravvivere: le serie tv (lo so, sono malata, ma a me piacciono tanto!!!), alcuni registi, ma soprattutto i food blog!
È indiscutibile che i food blog americani sono fatti proprio bene. Alcuni sono i miei preferiti in assoluto: ogni volta che vedo un loro nuovo post vado in brodo di giuggiole! Altri li guardo distrattamente, ma li seguo…
Spesso e volentieri le discussioni e gli argomenti che affrontano oltreoceano sono molto interessanti, approfonditi e trattati con cognizione di causa. Spesso passando da un blog all’altro arrivo a dei post che possono in qualche modo aggiungere carne al fuoco a qualche nostra piccola discussione nostrana.
È il caso di questo post, che veniva consigliato da Sam, nell’utilissimo blog Food Blog S’cool, e che aggiunge un'interessante prospettiva alla vecchia questione degli chef e del copyright sulle ricette (della quale aveva parlato anche Cenzina, in un post di qualche tempo fa). Ovviamente i riferimenti di questo post sono relativi alla legislazione americana che, suppongo, differisca da quella italiana, ma l’idea di fondo mi sembra applicabile anche nei nostri confini: si può regolamentare l’espressione letterale, la forma nella quale è scritta una ricetta, ma non il suo procedimento o esecuzione effettivi.
Tutto questo tenendo sempre conto che le foto e i testi di una ricetta, che sia essa pubblicata su un libro, una rivista o un blog, sono e DEVONO essere tutelati da un copyright e non possono essere copiati indiscriminatamente.

Che ne pensate?

P.S. Qualcuno di voi si ricorda il bellissimo programma di Rai3 sulla pubblicità made in USA che si intitolava come questo post? Inizio anni ’90, lo facevamo tipo il sabato o la domenica mattina… Era molto divertente!

04 July 2006

Sympathy for the Devil, Jerrilyn Farmer

Visto che vengo spesso additata come snob da quando ho 15 anni (e la cosa a me è sempre parsa solo e unicamente un complimento!!!), inizierò con una delle mie autrici di food fiction preferite, Jerrilyn Farmer, introvabile in Italia e disponibile solo nella versione inglese, acquistabile in Internet (più snob di così, si muore!!! Ma lavorandoci, potrei anche superare me stessa!).
Ne avevo già parlato in uno dei primissimi post, ma in maniera assolutamente generale.
Jerrilyn Farmer vive a Los Angeles, e nasce come autrice per la televisione. Nel 1998 inizia la fortunata serie di libri gialli con protagonista Madeline Bean and friends con Sympathy for the Devil.
Madeline Bean è la proprietaria, con il socio Wesley, della Madeline Bean Catering (uh, chissà come mai questi libri piacciono tanto alla Piperita???), uno dei maggiori catering di Los Angeles e tra i più quotati tra le star. Le viene chiesto di organizzare una colazione per la visita del papa a Los Angeles, il più grosso e importante lavoro della sua carriera.
Non voglio svelarvi nulla, ma sappiate che oltre al giallo che fa da sfondo e da filo conduttore alla storia, ne esce anche un interessante ritratto di ciò che succede dietro le quinte di un grande evento, dall’organizzazione all’effettiva realizzazione di un servizio che sarebbe il sogno di ogni professionista!
Cosa fare quando avete ordinato chili e chili di tartufi dalla Francia e quello che vi arriva è un partita sbagliata?
Come gestire i clienti fuori di testa che fanno richieste assurde, come una torta a forma di space shuttle in scala 1 :10 per il compleanno del figlio???
O quando ti muore un ospite nel bel mezzo dell’evento, che fai? La prima cosa che viene in mente a tutti è sicuramente, oddio, cosa ho cucinato di così tremendo???

Fortunatamente è solo fiction…
È un buon libro da ombrellone, va via veloce, senza troppe difficoltà… Peccato che nessuno in Italia ne voglia acquistare i diritti… Anche perché l’autrice organizza dei mini party ogni volta che presenta una nuova fatica letteraria, offrendo leccornie tratte dalle ricette dei suoi libri!

P.S. Intendiamoci, questo post fa schifo ed è la prova che il caldo ha effettivamente molta influenza sul mio cervello! Stasera chiederò delucidazioni alle mie amiche che leggono libri per lavoro: magari il prossimo verrà meglio... ;-))

03 July 2006

Fiori di zucca fritti








Pubblicati! Ma dovete fare un po' di strada per la ricetta!

Il circolo PIPwick

Onestamente parlando, i post che avevo creato quando la temperatura esterna era ancora vivibile stanno iniziando a scarseggiare. E tutto ciò che la Piperita riesce a cucinare in questi giorni è prosciutto e melone, e il melone lo fa pure tagliare al francese!!!
Da oggi ha inizio il mio personale Circolo PIPwick, ovvero una carrelata su tutti i miei libri preferiti. Prometto che mi tratterò dal propinarvi i mapponi ottocenteschi che mi leggo ultimamente, e rimarrò sempre e solo sul tema cucina, anche perchè tutto ciò che riesco a pensare/fare/immaginare di più vicino alla cucina è la lettura…
O al massimo un gelato, ma quello del gelataio, non il mio: in freezer mi serve lo spazio per il ghiaccio e mi sono stufata di farli…
Domani il primo libro...

Dimenticavo: essendo un circolo, consigli ben accetti!!!

E non essendo una critica letteraria, nessuno me ne voglia (soprattutto le mie amiche "letterate"!!!) se non proporrò recensioni all'altezza di Tutto libri o Irene Bignardi... ;-))

01 July 2006

Meme odoroso

Raccolgo con gioia la geniale idea di Kat! E l'ho fatto fare pure al Francese!

1. Quale odore di cucina preferivi quando eri bambino/a?
Pip: Il profumo delle cipolle soffritte fino a diventare nere che mio nonno faceva per condire il riso bollito: cibo semplice ma indimenticabile...
Francese: I croissant caldi della colazione

2 - Quali sono gli odori (di cibo) che più ti stuzzicano l'appetito
Il pollo della rosticceria sotto casa
Il Kebab


3. Quale odore evoca per te
L’estate - Il picciolo del pomodoro
Il timo selvatico intorno a casa dei miei genitori
L’inverno - L'odore della neve poco prima che cada il primo fiocco
La neve che entra nel naso
L’autunno - L'odore della nebbia
L'odore delle foglie che cadute
La primavera - L'erba appena tagliata
L'acacia


4. Qual’è la tua spezia preferita?
Zenzero
Cumino


5. Qual’è la tua erba aromatica preferita?
Basilico
Timo


6. Quale profumo o dopobarba usi?
Eau di Kenzo
Non uso nessuno dei due


7. Qual’è l’odore della casa dei tuoi sogni?
Legno
Boh


8. Quale essenza legnosa ha per te il profumo migliore?
Pino
Sandalo


9. Qual’è l’odore che più detesti ?
Il fritto alle otto del mattino
L'odore del natto (oltre che la consistenza, il sapore e tutto ciò che lo riguardi!)


10 . Qual'è l'aroma artificiale che più ti fa schifo?
Amarena e lampone
Citronella


11 . Anticipando i tempi in cui , non avendo più petrolio, viaggeremo ad olio di colza (mandando in giro odore di fritto?) quale carburante commestibile e odoroso metteresti volentieri nel tuo motore?
Essenza di fiori di arancio
Mela


12 . Annusando la blogosfera… A quale aroma (o sapore) abbineresti i tuoi blog preferiti ? L'ho fatto solo io perchè il Francese non naviga molto nella blogosfera
- Ciliegi in fiore: legno di ciliegio e carta
- Il particolare: carta
- Le visioni di Juliette: un impercettibile sentore di Chanel n.5, così chic!
- La Zuccheriera: cannella e pane appena sfornato
- La cuoca petulante: alghe nori e zenzero
- Un tocco di zenzero: cumino e zenzero
- I cuochi di carta: fieno
- Il cavoletto di Bruxelles: caramello
- Tea and cookies: tè al gelsomino
- The girl who ate everything: pesce fresco
- Lucullian delights: sottobosco